Passaparola del 16 dicembre

Nel sito si possono trovare alcune delle edizioni passate del Passaparola

La storia si può salvare

Di solito noi adulti ondeggiamo un po’ tra due pensieri relativi al Natale: da una parte il disincanto di chi lo associa a una favola irreale, un po’ come se si trattasse di una di quelle foto ovattate da matrimonio che sembrano così eteree e lontane dal vero seppure attraenti, dall’altra il rimpianto perché non riusciamo più – in età adulta – a riprodurre questo effetto, come se il fotografo in noi avesse perso la poesia e si fosse appiattito su un realismo senza sentimento.

Ma il Natale ci dovrebbe portare altrove! Lo ha capito san Francesco, che forse aveva dalla sua il pregio di dare al Vangelo e a Gesù una concretezza estrema, al punto da leggere “non portate né bisaccia né sandali” e poi andarsene nudo e scalzo senza pensarci due volte.

Francesco, nella sua concretezza ha forse capito che eravamo un passo indietro rispetto all’incarnazione e ha cominciato a fare il presepe, per ricordarci che Dio è diventato concreto: carne e ossa.

Proprio di fronte al presepe, dovremmo ricordare che la gioia estrema del Natale non ci è data da una sorta di mistificazione della realtà, ma dal fatto che proprio essa, nei suoi disagi, nella sua concreta povertà, è stata il luogo scelto dal Signore per portarci la sua gioia.

Se a Natale dunque si può essere più buoni, è perché Dio ha voluto abitare nella storia che viviamo anche noi: essa si può salvare, si può amare, si può vivere come il luogo della nostra gioia, nonostante tutto.

Il problema dell’adulto di fronte al Natale non può essere: perché non sento più quel vago sentimento e quel trasporto che avevo da bambino?

Deve invece trasformarsi in una risoluzione, in una scelta concreta: rendere nuova la vita di tutti i giorni vivendola come l’ha abitata Gesù, il Figlio di Dio, l’Emmanuele, il Dio con noi! 

Buon Natale a tutti!           

don Ale

 

× Attenzione! Testo dell'errore