MESSAGGIO AI GIOVANI PER LA II DOMENICA DI QUARESIMA

Don Ronel ci dà qualche spunto di riflessione per questa Domenica della Samaritana

IL DESIDERIO DI DIO

Cari amici, so che per queste
domeniche sono già in rete parole ben più autorevoli delle mie che commentano il Vangelo (cf. video Delpini  https://www.chiesadimilano.it/?p=309364), però mi permetto di suggerirvi qualche spunto di riflessione che magari potete riprendere in chiesa, durante il vostro momento di preghiera col Signore.

Il Vangelo della samaritana è un Vangelo stupendo, anche se non semplice.  Mi soffermerei attorno a due immagini che mi pare siano i due fuochi dell’intero episodio: L’ACQUA e la MIETITURA.

Anzitutto l’acqua. Vediamo che il testo si apre con un invito che Gesù pone a questa donna: “dammi dabere”. Un invito che spiazza! Mai lei, samaritana, si sarebbe aspettata un invito così da un giudeo. Ma questo è lo stile di Gesù: interviene nelle nostre vite ordinarie con una domanda inaspettata, che ci spiazza. Dio è il Dio dell’inedito, non dello scontato. Proviamo a leggere così tutte le novità che capitano nelle nostre giornate (compreso il tempo che stiamo vivendo): cosa vuole dirci il Signore con questo evento inatteso? Quale significato scorgere tra le righe?

L’acqua viene usata da Gesù per far emergere dalla donna il suo desiderio di “altro”, il suo desiderio di Dio! Gesù ha la capacità di mostrare alla donna che lei, nella vita, era alla ricerca di Dio. Ed è dimostrato dal fatto che nella vita ha avuto 5 mariti… Cosa stava cercando? Perché ha continuato a cambiare marito? Forse questa donna aveva un vuoto che non riusciva a colmare. Pensava di potercela fare cambiando compagno, credendo che fosse quello il problema. Ma non era così… Il cuore della donna avvertiva un “vuoto” che il Signore ha saputo colmare. A noi capita mai di sentire un “vuoto”? Da cosa dipende? Forse non sappiamo dargli un nome, ma certamente nel tentare di riempirlo si gioca la nostra scelta di vita!

 Infine notate l’atteggiamento della donna, che lascia l’anfora e corre a chiamare gli altri. Sì perché quando ci si accorge di avere incontrato Qualcuno capace di leggerti dentro, capace di rispondere alla tua sete di senso, allora desideri annunciarlo ad altri.
Ciascuno con il suo modo e il suo stile, ma è quello che tentiamo di fare con i nostri ragazzi.

 La seconda immagine è la mietitura. Anzitutto vorrei sottolinearvi la frase di Gesù: “il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato”. Nasce facile la domanda per noi… qual è il nostro cibo? Cosa ci nutre nella vita? Cosa mettiamo nella top three dei nostri valori? Rientra Gesù?

E poi bellissimo è il riferimento al seminatore e al mietitore. E’ l’immagine della Chiesa! Ciascuno di noi, io come diacono e voi come educatori/giovani , si inserisce in una storia nella quale occorre in parte raccogliere dei frutti e in parte seminare. Non siamo noi a dover iniziare e non siamo noi a dover finire (si spera!). Noi siamo chiamati a dare il nostro contributo a questa storia di salvezza. Come diceva Madre Teresa: “Sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano. Ma se questa goccia non ci fosse, all’oceano mancherebbe”. 
Seminiamo, dunque, in tutti i cuori e mietiamo là dove qualche frutto spunta.

Concluderei rilanciando un’ultima frase di Gesù: “Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura”. I ragazzi che ci sono affidati sono questo campo. Qualcuno, prima di noi, ha seminato nel loro cuore, oggi tocca a noi curare la crescita del seme e raccoglierne i frutti.

Che il cuore di ciascuno di noi -e di loro- possa produrre frutti di altruismo, fedeltà e disponibilità. 

Buona II settimana di Quaresima!

 dRonel












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