Si può ancora gioire?

Un avvento strano, non c’è dubbio. In questa situazione, il clima di gioia e festa tipico del Natale, privo degli abbracci, dei baci, di pranzi e cene tutti insieme, rischia di perdersi. Ha senso parlare anche quest’anno della gioia del Natale, avendo così poco modo di viverla concretamente?
Spesso in questi giorni ho sentito dire: “non possiamo festeggiare ora, ma quando potremo faremo la più grande festa possibile. La festa è solo rimandata e allora sarà ancora più grande!”. Ci sarà bisogno, certamente, di momenti in cui riappropriarci dell’uso di tutti i nostri 5 sensi facendo festa insieme. Credo però che, se non ci lasciamo scaldare il cuore dalla Buona Novella ora, in questo momento di difficoltà, le feste che potremo fare dopo (speriamo presto), saranno semplicemente una reazione all’astinenza forzata, prive di vera gioia.
Il Natale ci parla di una gioia che non è rimandabile a quando potremo fare tutto normalmente, ma nasce dalla presenza ora, in qualsiasi situazione ci troviamo, di un Dio che incarnandosi ha ridato dignità a ogni frammento della realtà, e in particolare alle nostre povere vite, e con questo rende possibile ad ogni piccola o grande gioia umana. Senza di questo, non potremo mai gioire veramente, al massimo divertirci per un istante, per tornare poi ad abituarci alla normalità. Ma il Natale non ha nulla a che fare con la normalità, e quest’anno in cui tutto è anormale possiamo rendercene conto meglio. La gioia non è rimandata!

× Attenzione! Testo dell'errore