La cultura della cura

Inizia un nuovo anno. Un anno dal quale ci aspettiamo tanto, certamente.
Aspettare o attendere? Anche se l’Avvento è passato e il Natale arrivato, io preferisco rimanere nell’Attesa, e non nel semplice aspettare. Perché attendere è tendere con energia verso qualcosa. Per rendere buono questo nuovo anno, il papa ci invita a tendere verso la cura. Cura non è un vaccino, non è solo un’azione medica, né solo tenere sott’occhio qualcosa. È evidente a tutti quanto sia urgente far maturare una “cultura della cura”, quanto abbiamo bisogno di una società nella quale sentire anche gli estranei come fratelli e sorelle di cui essere “custodi” e da cui sentirci “custoditi”. La cultura della cura è quella che ha inaugurato Gesù facendosi uomo, e che la Chiesa ha imparato a chiamare Carità. Come si attua? Non dobbiamo né aspettare passivi la sua realizzazione recriminando per il ritardo, né dobbiamo pensare che tutto dipenda dalla nostra capacità di risolverla, disperandoci per i nostri fallimenti. Dobbiamo tendere (attendere) alla vita di Gesù, totalmente responsabili perché totalmente affidati al Padre.

× Attenzione! Testo dell'errore