La Fede Zoom

Un anno fa stavamo attendendo l’inizio della Quaresima con un bel percorso preparato per filo e per segno. Corona virus, tutto sospeso, presi di sorpresa, sprovvisti di alternative, abbiamo cominciato a muovere qualche passo con le possibilità telematiche. Oggi, con mesi di esperienza, siamo maestri della relazione a distanza, sappiamo organizzare preghiere, catechesi, Consigli Pastorali tutto in Zoom, come si suol dire. Anche la trasmissione in streaming della Messa domenicale è assicurata. Basta un click e siamo in comunione. Già, sembra semplice e risolto il problema, ma c’è qualcosa che manca. Basta guardare il semplice fatto che a Messa in streaming, anche se siamo in comunione non possiamo fare la Comunione, quella sacramentale. La comunicazione telematica è reale, certamente: abbiamo pregato insieme con il Rosario in maggio e con la Terrazza in Avvento, ma abbiamo bisogno della realtà dei Sacramenti, con i quali Gesù ci incontra in presenza: ogni Sacramento è Presenza reale. La Quaresima ci aiuterà a non fermarci alla tentazione dei ragazzi quando si ritrovano in Zoom per un incontro scolastico o formativo: quella di spegnere lo schermo lasciando apparire solo il nome, di silenziare il microfono evitando di trasferire suoni, e di fare ciascuno i fatti propri. Sì, perché se la relazione con Dio assume questa forma, ci ritroviamo con una fede solo virtuale, nel senso che mostra una facciata dietro cui non c’è nulla, come una maschera di carnevale sopra un volto vuoto. La festa di San Valentino che oggi ricorre ci invita a rivolgere a Dio il nostro sguardo, con l’aspettativa degli innamorati, che il cuore venga colmato da una presenza che dà senso alla vita. Insomma, non basta una fede Zoom.

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