Tempo di Quaresima

Siamo entrati nel tempo liturgico della QUARESIMA, un “tempo forte” di sei settimane in cui ogni battezzato/a deve sentire la bellezza e l’urgenza interiore di preparasi a celebrare, nel modo più degno possibile, la Pasqua di Gesù, ovvero la Sua morte e la Sua Risurrezione, l’evento più significativo della vita dei Cristiani e della creazione, tanto che San Paolo ha scritto nella prima Lettera alla Chiesa di Corinto “… Se Cristo non fosse risorto, la nostra predicazione sarebbe senza fondamento e vana la vostra fede” (15,14).
Il nostro Arcivescovo Mario, nella lettera pastorale per il tempo di Quaresima e di Pasqua dal titolo: “Celebriamo una Pasqua Nuova. Il mistero della Pasqua del Signore”, scrive: “… Nell’anno 2021 vorremmo che la celebrazione della Pasqua non fosse solo una replica di abitudini acquisite: chiediamo la grazia non solo di celebrare di nuovo la Pasqua, ma piuttosto di celebrare una PASQUA NUOVA. […]. Per incoraggiare una riflessione comunitaria, in questa Quaresima propongo […] di affrontare il tema dei percorsi penitenziali e delle forme della confessione per una verifica della consuetudine in atto, un confronto critico con le indicazioni del rito e le diverse modalità celebrative indicate. […] Invito ogni comunità a curare le celebrazioni. […] Sarebbe bello che tutto l’ambiente circostante si rendesse conto che i Cristiani stanno celebrando la Pasqua, la festa che dà origine a tutte le feste”.
Il “tempo di Quaresima” è, da sempre, connotato dagli impegni della PREGHIERA, del DIGIUNO e della PENITENZA. Quando sono praticati, manifestano all’essere umano verità radicali e profonde, ben sintetizzate - in questi tempi faticosi - da Papa Francesco con queste parole: “… La pandemia ci ha ricordato come siamo tutti sulla stessa barca. Forse, mai come in questo tempo, abbiamo potuto riscoprire che da soli non andiamo da nessuna parte e dipendiamo davvero gli uni dagli altri. Per crescere davvero dobbiamo CRESCERE INSIEME, condividendo quello che abbiamo, come quel ragazzo che offrì a Gesù cinque pani d’orzo e due pesci […] E bastarono per cinquemila persone”! Il Signore Gesù trae la Vita dalla morte, sconfigge la morte con la forza dell’Amore donato. Quando pratichiamo la Carità, scopriamo che la forza della Risurrezione è reale. Per questo motivo anche la nostra Comunità Cristiana propone momenti significativi di RIFLESSIONE, di PREGHIERA e concreti gesti di CONDIVISIONE, perché il nostro ben stare e, soprattutto, il nostro superfluo sia destinato a chi - anche in questo momento - vive un perenne stato di bisogno.

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