La carità della prima Chiesa

Nel tempo di Pasqua la Liturgia feriale ci presenta il libro degli Atti degli Apostoli. Al cap. 4 leggiamo: “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e di tutti godevano di grande favore. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno”.

La Chiesa degli Apostoli rappresenta un modello ideale per la Chiesa di tutti i tempi. Qui si dice che la fede crea un cuor solo e che la comunione testimonia la risurrezione del Signore Gesù. La carità cristiana non è semplicemente fare del bene, e già sarebbe molto, ma è testimonianza di Gesù risorto.

Anche il nostro Consiglio Pastorale in questi mesi sta compiendo un discernimento sulla Caritas Parrocchiale allo scopo di impostarla cristianamente, avendo sullo sfondo la Chiesa degli Apostoli. Dobbiamo domandarci se la Caritas genera il desiderio nella comunità parrocchiale di avere un cuor solo e un’anima sola, di mettere in comune i beni, di testimoniare con le scelte dei parrocchiani la risurrezione di Gesù. Forse ci siamo abituati a considerare la Caritas come un organismo di pochi specialisti che si occupano di chi ha bisogno. Ma potrebbe una famiglia delegare uno specialista perché i figli vengano educati o accuditi? O forse genitori e figli sono felici quando mettono in comune i loro destini e li fanno crescere. Chiediamo allora al nostro Consiglio Pastorale che aiuti tutta la Comunità a essere comunione che sa accogliere i suoi figli prendendosene cura perché nessuno sia bisognoso.

× Attenzione! Testo dell'errore