La situazione è occasione

Si conclude l’anno pastorale che ci ha portato a riflettere sapienzialmente sull’opportunità del tempo. La situazione è occasione. L’avvicendamento del nostro parroco don Natale che continuerà il suo ministero a Garbagnate e l’arrivo in settembre del nuovo parroco don Renato costituiscono la “situazione”. In realtà per la vita della Chiesa diocesana si tratta di un evento abbastanza normale ma il fatto che permetta alle comunità e ai preti stessi di potersi rigenerare con nuove ripartenze, questo costituisce una “occasione” che ha già portato a interessanti riflessioni. La sera di giovedì 8 luglio infatti si è riunito il Consiglio Pastorale e degli affari economici per una presentazione a don Renato della vita della nostra comunità. E’ emerso da molti interventi un quadro variegato che ricorda i dipinti fiamminghi in cui nello stesso contesto ci sono molte scene di diverse attività, di lavori, di gruppi, di giochi, immagini brulicanti di vita. Questo quadro descrive la vita della nostra Parrocchia nelle varie sfaccettature che spaziano dalla celebrazione liturgica alla attenzione ai poveri, alla famiglia nel momento della sua formazione con i percorsi per fidanzati o nella cura della coppia con i gruppi famigliari. Questi sono solo alcuni esempi della descrizione emersa nella serata, il cui coefficiente significativo è stata a parola accoglienza. L’estate è il tempo in cui la cura della Parrocchia si manifesta nelle attività di oratorio e Scuola dell’infanzia che hanno rafforzato l’impronta relazionale che caratterizza la nostra comunità. In particolare chi si avvicina alla Parrocchia sperimenta un clima di affettività che permette di vivere le attività come occasione di relazioni intense. Accoglienza e relazione con un ringraziamento al Signore che permette alle situazioni di diventare occasioni. Il nuovo anno pastorale avrà come icona ispiratrice il discorso di Gesù ai discepoli nell’ultima cena, raccontato dall’evangelista Giovanni: Gesù stesso insegna che ciò che rimane è la relazione affettiva nei suoi confronti che permette di accogliere la presenza di Dio come un Padre. Gesù ci insegna che non è quello che facciamo che ci distingue, ma lo stile delle nostre relazioni: Egli dice “da come vi amate capiranno che siete miei discepoli”. L’augurio che facciamo a don Renato è che possa partire con il nuovo anno pastorale accompagnato non da un gruppo di “operatori” pastorali ma in una comunità di discepoli.

 

 

× Attenzione! Testo dell'errore