Quinto aggiornamento di P. Luca Bovio


06.05.2022

Carissimi amici e benefattori, un saluto a tutti voi.

Dopo una pausa dall’ultima comunicazione vi aggiorno sulla situazione che ci vede impegnati
tutti insieme ad aiutare coloro che sono colpiti dalla guerra in Ucraina.


Qui a Łomianki, come nel
resto della Polonia, siamo passati ormai ad una seconda fase dall’inizio del conflitto iniziato quasi due mesi fa e purtroppo non ancora interrotto. Dopo l’ondata di profughi improvvisa e gigantesca che si faceva notare ovunque nel paese, direi che ora siamo passati a una gestione delle migliaia di persone giunte qui. Qualcuno (pochi) ha provato a rientrare nel paese ricongiungendosi alla famiglia in Ucraina; invece la maggior parte di donne e di bambini, che vivono ormai da due mesi presso le famiglie o nei centri in cui hanno trovato alloggio, sono ancora qui tra noi.


Se per fortuna non si notano più le folle di arrivi di donne e bambini alle stazioni dei treni, tuttavia nei centri di assistenza le code giornaliere sono sempre ben visibili, come capita nella parrocchia di Łomianki, dove ogni giorno continuiamo coi volontari a distribuire generi di prima necessità.


Permettetemi di ringraziare molti di voi per le generose offerte che ci avete fatto avere, grazie alle quali possiamo quotidianamente comprare e nuovamente riempire gli scaffali del centro di aiuto della parrocchia, che rapidamente si svuotano.


Ringraziamo anche i volontari che da diverse parti del mondo hanno scelto di vivere nella nostra
casa per aiutare in diversi modi; tra questi ricordiamo Clara, un’infermiera di Torino, Kessie, una dottoressa del Sud Africa, e Adriano, un volontario di origine italiana abitante in Canada.


Se la situazione in Polonia si può definire in questo momento di gestione, lo stesso non si può dire nella vicina Ucraina, dove purtroppo, come ben sapete, il conflitto continua con una cruenza e una violenza raccapricciante. Le notizie che ascoltiamo dai media e ancor più le storie dei testimoni che incontriamo sono molto tristi. Per questo motivo stiamo sempre più organizzando i nostri sforzi non solo qui sul posto, ma anche inviando aiuti di vario genere in Ucraina, soprattutto nelle zone occupate escluse da ogni rifornimento.


Sono già quattro i trasporti partiti (e per grazia arrivati!) per l’est del paese, come nella zona di Charkow dove proseguono i combattimenti. In questi luoghi ogni genere di aiuti è visto come una manna dal cielo, perché il prolungare del conflitto ha ridotto ogni scorta nei magazzini.


Un frate francescano mi ha detto che in quella regione dove abita, per fare benzina alla propria auto, con l’aiuto di un amico, è andato a fare rifornimento da un treno abbandonato che aveva ancora del carburante nel serbatoio. Questo perché i benzinai o sono esauriti o sono stati distrutti.


In questi giorni stiamo organizzando altre spedizioni nella regione di Zaporoze, esattamente a Energodar dove si trova la centrale atomica più grande di Europa.

La città è stata occupata.


Prevedo questa estate, se le condizioni lo permetteranno, di recarmi in Ucraina.

In questo momento è difficile fare delle previsioni. La situazione è ancora molto confusa e purtroppo non si vedono ancora spiragli per un cessate il fuoco. Una delle poche cose di cui si è sicuri è che purtroppo continuerà a lungo. Oltre a questo, una cosa che vediamo bene è il rischio che, una volta terminata la
guerra, questa stessa continui nei cuori di molte persone che hanno subito violenza e soprusi.


Per questo continuiamo a pregare per la fine della guerra, chiedendo a Dio il dono della pace e continuando a costruire pace attorno a noi.


Un saluto a tutti


P. Luca Bovio


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