Nel sito si possono trovare alcune delle edizioni passate del Passaparola
La storia si può salvare
Di solito noi adulti ondeggiamo un po’ tra due pensieri relativi al Natale: da una parte il disincanto di chi lo associa a una favola irreale, un po’ come se si trattasse di una di quelle foto ovattate da matrimonio che sembrano così eteree e lontane dal vero seppure attraenti, dall’altra il rimpianto perché non riusciamo più – in età adulta – a riprodurre questo effetto, come se il fotografo in noi avesse perso la poesia e si fosse appiattito su un realismo senza sentimento.
Ma il Natale ci dovrebbe portare altrove! Lo ha capito san Francesco, che forse aveva dalla sua il pregio di dare al Vangelo e a Gesù una concretezza estrema, al punto da leggere “non portate né bisaccia né sandali” e poi andarsene nudo e scalzo senza pensarci due volte.
Francesco, nella sua concretezza ha forse capito che eravamo un passo indietro rispetto all’incarnazione e ha cominciato a fare il presepe, per ricordarci che Dio è diventato concreto: carne e ossa.
Proprio di fronte al presepe, dovremmo ricordare che la gioia estrema del Natale non ci è data da una sorta di mistificazione della realtà, ma dal fatto che proprio essa, nei suoi disagi, nella sua concreta povertà, è stata il luogo scelto dal Signore per portarci la sua gioia.
Se a Natale dunque si può essere più buoni, è perché Dio ha voluto abitare nella storia che viviamo anche noi: essa si può salvare, si può amare, si può vivere come il luogo della nostra gioia, nonostante tutto.
Il problema dell’adulto di fronte al Natale non può essere: perché non sento più quel vago sentimento e quel trasporto che avevo da bambino?
Deve invece trasformarsi in una risoluzione, in una scelta concreta: rendere nuova la vita di tutti i giorni vivendola come l’ha abitata Gesù, il Figlio di Dio, l’Emmanuele, il Dio con noi!
Buon Natale a tutti!
don Ale