Viviamo di una vita ricevuta!
Ossia viviamo nella riconoscenza e nella gratitudine di chi sa di essere amato.
Anche quest’anno ci sono delle
buone ragioni per essere grati: salutiamo don Sergio e don Marco,
rispettivamente parroci fino ad agosto di San Gregorio Magno e di Santa
Francesca Romana; hanno accompagnato il cammino di queste due comunità
parrocchiali con cura, amore e dedizione, rendendole capaci di rispondere ad
una nuova chiamata: camminare insieme per essere missionarie sul loro stesso
territorio, sotto la protezione della Madonna di Loreto.
Il tratto caratteristico del
missionario è l’annuncio della Buona Novella. Egli riconosce che vi è una
Parola che apre il cuore per guardare la realtà con occhi nuovi, stupiti, anche
quando questa si presenta a lui ostile, diversa da quello a cui è abituato,
apparentemente o realmente incomprensibile e non condivisibile. Egli sa che il
Signore si è fatto carne, abita il mondo ed opera in esso ancora prima del suo
annuncio. Questa consapevolezza lo porta a valorizzare tutti i segni della
presenza del Signore e a riconoscere la bellezza che abita, spesso nascosta, in
ogni uomo e in ogni donna. Sapendo di non essere stato inviato per cercare la
sua gloria personale, ma per condividere la meravigliosa esperienza di essere
amato da Dio, si mette a servizio e si fa prossimo, camminando accanto ad ogni
persona che incontra sulla strada che percorre. Sa di dover ascoltare, imparare
un linguaggio per comunicare, per tradurre la bellezza di quello che vive in
modo che sia comprensibile anche alle persone a cui è mandato.
La certezza che Dio è presente
accanto a lui e ad ogni creatura gli impedisce di lamentarsi; ogni segno di
vera umanità diventa per lui occasione di riconoscere l’immagine di Dio
presente in noi e suscita gioia e riconoscenza. Egli non passa il tempo a
contare quante persone sono presenti quando annuncia, incupendosi se, a suo
giudizio, non sono significativamente numerose, ma tesse relazioni che possano
esprimere l’amore imparato da Dio e la conseguente gioia che ne deriva. È
consapevole che gli uomini e le donne che incontra sono già amati da Dio, nelle
loro gioie e anche nelle umiliazioni prodotte dalle loro fatiche, debolezze e
persino dai loro peccati, quindi non può fare a meno di riconoscerli suoi
fratelli e sorelle, figli di un unico Padre.
Ebbene, a questo passo di
missionarietà è chiamata la nostra Comunità pastorale e vorremmo che la
giornata comunitaria, che vivremo sabato 14 ottobre nella Parrocchia di San
Gregorio, sia capace di alimentare il fuoco che lo Spirito Santo accende in
noi, anche attraverso l’ascolto di don Cristiano Passoni, che nella mattinata
ci aiuterà a comprendere meglio che cosa voglia dire e quali passi chieda
l’essere convocati dal Signore in Comunità pastorale. Nel pomeriggio, poi,
desidereremmo poter ascoltare e condividere qualche riflessione con tutti
coloro che lo vorranno, a partire da alcuni spunti della lettera del Vescovo
relativi all’affettività, al lavoro e alla fragilità dell’età che avanza.
Invitiamo tutti i ragazzi, le ragazze, gli uomini e le donne che lo desiderano
a condividere in quel pomeriggio i loro desideri, le loro gioie, le domande e
le perplessità relativamente ai temi sopra suggeriti, per imparare un
linguaggio nuovo, capace di annunciare anche in quegli ambiti la gioia che ci
viene dalla nostra fede e dal voler amare sempre più e sempre meglio ogni
creatura che Dio ci pone accanto.
Abbiamo una proposta meravigliosa
che ci viene da Dio, ma spesso rischiamo di tradire la nostra missionarietà,
non ascoltando chi ci sta accanto e dunque non cercando minimamente di imparare
il linguaggio adatto per poterla comunicare in modo comprensibile. Maria
Madonna di Loreto, casa per il Signore e per ogni uomo e donna, ci aiuti ad
essere fedeli nell’ascolto, pronti al servizio e accorti nel riconoscere i
segni dello Spirito.
Don Renato